di ILARIA SOLAINI, da Avvenire, 23 aprile 2014, pag. 4
C’è chi lo ricorda per la testimonianza nella sofferenza e chi si è ispirato al suo magistero per prendere le decisioni più importanti. E tra i giovanissimi c’è anche chi non conosce la sua eredità spirituale. Da qui l’idea di alcuni giovani ambrosiani di costituire «Milano per Giovanni Paolo II», associazione che già va oltre i confini della diocesi. «Giovanni Paolo II ci fa stare tutti insieme – spiega Francesco Migliarese, presidente dell’associazione intitolata a Wojtyla che raccoglie numerosi giovani ambrosiani –: nelle differenze dei carismi o delle realtà ecclesiali da cui ciascuno di noi proviene, seguiamo il suo esempio e in lui riusciamo ad arricchire la nostra personale esperienza di fede». «Nella figura di Giovanni Paolo II – prosegue Migliarese – troviamo una personalità ricchissima a cui attingere in prima persona e da rendere più accessibile nelle nostre comunità».
Nata con lo scopo di far conoscere sempre di più l’esempio del Papa polacco, l’associazione si è costituita a settembre 2013 «seguendo l’impulso che Papa Francesco diede in occasione della Gmg di Rio ai giovani di tutto il mondo invitandoli a uscire dagli schemi e a rivitalizzare la Chiesa», prosegue Migliarese, che ricorda come all’origine delle Giornate mondiali della gioventù ci sia proprio Giovanni Paolo II. «Francesco si rivolse ai giovani argentini con quell’espressione ‘hacer lio’, (traducibile con ‘fare chiasso’) che ci ha spronati a trovare un modo per darci da fare, portando la linfa e il vigore della testimonianza di Giovanni Paolo II ovunque».
Affascinati dalla grande figura di Papa Wojtyla, «uomo di fede, ma anche grande comunicatore capace di parlare a tanti di noi», i giovani porteranno avanti la missione dell’associazione «Milano per Giovanni Paolo II» anche dopo il 27 aprile, e oltre i confini diocesani: «Vogliamo metterci a servizio delle comunità per tener vivo l’insegnamento di Papa Wojtyla attraverso incontri pubblici, con una serie di iniziative che culmineranno in una veglia di preghiera e festa il 22 ottobre», prima memoria liturgica di san Giovanni Paolo II.
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