21.10.2016 – L’omelia di mons. Delpini

21 ottobre 2016, Basilica di S. Ambrogio
S. Messa nella vigilia della memoria liturgica di S. Giovanni Paolo II

Omelia di S.E. mons. Mario Delpini, Vicario Generale della Diocesi di Milano

Milano, città orgogliosa, fiera dei tuoi successi e della tua fama, bella per le tue chiese e i tuoi palazzi, gloriosa per la tua storia e le tue imprese, Milano città gloriosa: senti “come sono belli sui monti i piedi del messaggero di buone notizie”, ascolta la voce delle sentinelle che annunciano che tutte le tue imprese non bastano a salvarti, e che tutta la tua gloria non basta per farti felice.

Milano, città orgogliosa, riconosci quanta gente umile ha fatto la tua storia, quanta gente semplice e modesta abita nelle tue case. Ecco la via della pace annunciata da S. Giovanni Paolo II, la via della pace echeggiata nella profezia di Isaia, ecco la via della pace: la via della pace è l’umiltà.

Milano, città secolarizzata, ti svegli al mattino senza lodare il Dio della vita. Il tuo primo pensiero forse è la borsa di Tokyo o le previsioni del tempo. Milano, città secolarizzata, ti addormenti la notte e il tuo penultimo pensiero non è il grazie al Dio provvidente e misericordioso, ma forse l’ultima banalità televisiva. Milano, città che vivi senza pensare a Dio, ascolta la voce delle tue sentinelle, guarda quanta gente prega nelle tue case, nelle tue chiese, ascolta la voce di S. Giovanni Paolo II: “Aprite, spalancate le porte a Cristo!”. Ecco la verità della vita, la presenza del Signore, perché il Signore ha consolato il suo popolo.

Giovanni Paolo II alla Scala di Milano, nel 1983, elogiando la storia di Milano, disse anche: “Che cos’è la vita del pensiero? È libertà, è ricerca, è conquista; non è lecito operare una specie di sequestro della cultura in una sola direzione, prescindendo dalla fede o sostituendola con surrogati non definibili. Ecco, proprio in questa ricerca, la fede cristiana desidera essere vicina a tutti, rispettando le ragioni della cultura e dell’arte, accogliendo la verità dovunque si trovi per aiutare a comprenderla e a potenziarla secondo quella luce, che non proviene solo dall’intelligenza dell’uomo”.

Milano, città secolarizzata: intraprendi la via della verità. E questa è la verità: il Signore presente in mezzo a te.

Milano, città smarrita, indaffarata e distratta, frenetica di eventi e irrequieta per l’effimero. Milano, città moderna, dove la modernità si riconosce per una pratica della libertà che non sa impegnarsi per sempre, rassegnata all’amore che finisce. Milano, città dove i matrimoni si sono fatti rari, e sono pochi i bambini che nascono, città di uomini e donne che preferiscono invecchiare da soli: ascolta la voce delle tue sentinelle che esultano insieme: “Prorompete insieme in canti di gioia!”. Ecco il senso della vita, è vocazione ad amare, ad amare per sempre, ad amare la vita fino a generare nuova vita.

Giovanni Paolo II, visitando Milano in occasione del centenario di S. Carlo, disse: “[S. Carlo] pone semplicemente la questione del senso ultimo di tutto ciò che l’uomo s’affanna a costruire sulla terra. Egli ci ricorda che l’essere umano non si esaurisce nel limitato orizzonte del tempo, […] e ci invita, di conseguenza, a non smarrire questa prospettiva ultima che, sola, può dare risposta appagante agli interrogativi del cuore. Ci invita a recuperare, con gioia ogni giorno rinnovata, le luminose certezze della fede, per trarne il criterio di una vita coerentemente ispirata alla parola e all’esempio di Cristo […]”.

Milano, città smarrita, riconosci che la vita ha senso se è una vocazione ad amare.

Milano, città ricca, dotata di ogni risorsa, capace di ogni eccellenza, città della prosperità e dell’abbondanza: apri gli occhi per vedere i poveri che si trascinano per le tue strade, che passano la notte sotto i tuoi portici, che si mettono in coda per un piatto di minestra, che vivono rinchiusi nella solitudine. Milano, città della ricchezza, impara a soccorrere i poveri. Ecco il segreto della convivenza, la solidarietà.

Giovanni Paolo II parlando alla fiera di Milano nel 1983, disse: “[Lo Spirito Santo e l’Eucaristia] ci sospingono verso il superamento di ogni etica individualistica; verso il ritorno costante al valore primario della persona umana, ampliando gli orizzonti dell’amore; verso il conseguimento della giustizia sociale nel rispetto dell’uguaglianza di tutti gli uomini; verso lo sviluppo del senso di responsabilità, dell’impegno comune e della partecipazione”.

Milano, città ricca, impara dove sta la vera ricchezza, in questa solidarietà che unisce in una convivenza rispettosa e fraterna.

Milano, città complicata, dove si parlano tutte le lingue, dove abita gente che viene da ogni parte della terra, dove la diversità induce al sospetto, dove l‘affollarsi genera confusione: ascolta la voce delle tue sentinelle, pratica quella ospitalità che si arricchisce della pluralità delle culture, intraprendi l’avventura che fonde voci diverse in una nuova armonia. Milano, città complicata, accogli lo spirito di Dio che si esprime in ogni lingua. Ecco il compito per il tuo futuro, la creazione di una nuova cultura per l’Europa dei popoli.

Giovanni Paolo II è stato profeta di questa Europa dei popoli, e mentre noi assistiamo a questo banalizzarsi dell’Europa ai suoi problemi economici, a questo rinchiudersi dell’Europa al suo egoismo spaventato, Giovanni Paolo II ci aiuti ad essere profeti di una nuova Europa, a essere capaci di essere le sentinelle che annunciano i sentieri di pace che il Signore ci vuole far percorrere.

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